20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Decreto Gelmini

«Il ministro Gelmini sarà in grado di garantire il tempo pieno?»

E’ quanto ha dichiarato Gianna Pentenero, assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale

«Ora che il decreto 137, ed in particolare l’art. 4 relativo alla scuola elementare, è legge senza accogliere né la richiesta di abrogazione di quell’articolo proposta dalla maggioranza delle Regioni, né quella - avanzata da alcune Regioni di centro-destra come la Lombardia - di precisare nel decreto la garanzia per le famiglie di poter optare per le 27 ore o per il tempo pieno, vorrei rassicurazioni da parte del ministro Gelmini su alcune questioni.

Se le famiglie italiane, nell’iscrivere i propri bambini alla scuola elementare nel prossimo anno scolastico, chiederanno le 27 ore (maestro prevalente) o il tempo pieno, è in grado di garantire - come continua ad assicurare - l’accoglimento di queste domande? Come impedirà un inevitabile impoverimento della didattica e dell’offerta scolastica sui territori senza che questo incida pesantemente sulla spesa pubblica degli enti locali e delle famiglie? O succederà, invece, che saranno solo le famiglie con più possibilità economiche e di qualche area metropolitana del centro a poter optare per il tempo pieno, mentre le altre saranno obbligate a riprendere i bambini alle 12,30? »
E’ quanto ha dichiarato Gianna Pentenero, assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale.

«Chiedo inoltre al Ministro: per quanto tempo ancora continuerà a mancare un vero e serio confronto preventivo con le Regioni e con gli enti locali, che pure sono titolari delle competenze di programmazione dell’offerta scolastica e di realizzazione dei servizi scolastici, come sta avvenendo da oltre tre mesi? Quale idea di ‘leale collaborazione’ fra le istituzioni, di federalismo praticato, di valorizzazione dell’autonomia didattica e di organizzazione delle scuole ha il Ministro Gelmini?
Come è noto, il Piemonte, insieme ad altre cinque Regioni, ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro l’art. 64 della Manovra finanziaria, perché entra in modo illegittimo nelle competenze regionali. Come assessore regionale, insieme alla Giunta, continuerò a garantire il rispetto delle autonomie scolastiche e delle competenze costituzionali contro ogni forzatura.

Invito, però, tutti ad avere, in questo momento così difficile, un alto senso di responsabilità. Chiedo inoltre ai dirigenti scolastici - conclude l’assessore Pentenero - di garantire gli spazi e le modalità che consentano agli studenti, ai docenti ed ai genitori di confrontarsi e di approfondire le questioni in discussione, ma chiedo anche agli studenti di ricordare che la scuola è un bene di tutti e che quindi le legittime forme di protesta non devono travalicare il diritto allo studio ed interrompere la didattica.»