26 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Stasera festa finale «E' l’ora dei Docks»

Le mille anime del Vermouth. Ai Docks Dora nasce il «Vermouth Museum»

Uno spazio condiviso in cui far rivivere la tradizione dell'antico liquore nato a Torino nel lontanissimo 1786. Un museo, una biblioteca, un posto dove scoprirlo e sorseggiarlo e persino un giardino dedicato

TORINO - Una tradizione radicata nel tempo, che dalla metà dell’800 ha portato alla nascita di decine di produttori di vermouth, tra cui, ai Docks Dora, nomi storici come Mulassano, Radicati, Occhetti, Adamo Levi delle Distillerie Subalpine, padre di Rita Levi Montalcini. Oggi, ai Docks Dora, rivive il passato e prende vita il «Vermouth Museum»: un luogo dove valorizzare una delle eccellenze piemontesi più celebrate nel mondo, il vermouth appunto, da cui è nata la moda tutta italiana dell’aperitivo, ma anche liquori e grappe di altissima qualità. Uno spazio di condivisione, degustazione e scoperta all’interno del quale portare avanti un programma di cultura del bere responsabile, consapevole e di qualità. Un progetto per recuperare un’area simbolo di Torino e dare nuova luce all’antico stabilimento nel quale, fino agli anni ’80, venivano prodotti, tra vini ed erbe officinali, alcuni dei più pregiati vermouth della città.

Uno spazio condiviso in cui far rivivere la tradizione
Nella mente degli ideatori il Vermouth Museum sarà uno spazio condiviso dalle mille anime: avrà un’anima prettamente museale, dove sarà raccontata la storia del vermouth attraverso l’esposizione di oggetti, pubblicità originali, foto d’epoca e macchinari per la produzione, mentre una biblioteca ospiterà tutti i testi che, nel tempo, hanno parlato di questo prodotto, nei suoi aspetti più tecnici e produttivi e in quelli legati al costume e alla moda.

L'anima green
Avrà un’anima «green» dedicata alle materie prime, grazie ad un giardino del vermouth, in collaborazione con i Vivai Gramaglia di Collegno, che comprenderà tutte le piante da cui nasce il prodotto, a cui si aggiunge una teca di erbe e spezie pronte per la lavorazione con la collaborazione della Martin Bauer.

L'anima spettacolare
Avrà un’anima più dimostrativa e spettacolare, con l’allestimento di un laboratorio per l’esemplificazione della produzione dì un vermouth e di una serie di contenitori di infusi ed alcolati professionali industriali, in collaborazione con la Maraschi & Quirici dì Riva di Chieri.

L'anima didattica
Avrà, infine, un’anima didattica e formativa che, attraverso l’organizzazione di corsi di formazione per giovani barman, seminari, workshop e degustazioni, sia per i professionisti del settore che per i semplici consumatori, trasmetterà la cultura del bere responsabile e consapevole e farà scoprire da vicino profumi, colori e sapori del vero vermouth torinese.

«E’ l’ora dei Docks»: festa finale e dj set
«Con il Vermouth Museum vogliamo dare giusto riconoscimento ad una delle eccellenze artigianali del territorio, un prodotto dalla grande tradizione che, ancora oggi, è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo e ha un impatto di notevole rilevanza sull’economia della nostra Regione» – ha detto Giustino Ballato, promotore dell’Associazione per la tutela e la valorizzazione del vermouth di Torino. «Un luogo dove degustare, scoprire ma, soprattutto, imparare, perché il fine ultimo del progetto è quello di trasmettere a tutti, in particolar modo ai più giovani, la cultura del bere in un modo responsabile e di qualità». Dopo la degustazione di ieri sera organizzato dal locale Affini di San Salvario e la visita in anteprima vecchia fabbrica di vermouth riaperta al pubblico per l’occasione, stasera è in programma la festa conclusiva «E’ l’ora dei Docks», dj Set Giorgio Valletta e Riki Sacco, naturalmente a base di vermouth.