29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Grande successo per la 22esima edizione

Artissima sempre più cool. 52mila visitatori per la «fiera d'arte più sperimentale al mondo»

35 Paesi ospiti, 5mila collezionisti, 207 gallerie partecipanti, di cui 66 italiane e 141 straniere, emergenti o consolidate, hanno animato le sei sezioni della fiera, più internazionale che mai

TORINO - 52mila visitatori, 2mila in più rispetto allo scorso anno: un numero incredibile di presenze. Anche quest'anno Artissima si chiude con uno straordinario successo. La grande kermesse torinese dedicata all’arte contemporanea, considerata la più importante in Italia e un vero must per gli appassionati d'arte di tutta Europa (e non), ha trasformato la città di un caleidoscopico happening culturale. Per il Guardian è la fiera d'arte «più sperimentale al mondo», per il New York Times «il cuore del mercato dell'arte in Italia». Insomma, un punto di riferimento che ogni anno si rinnova.

«Bak to the Future» e le altre
35 Paesi ospiti, 5mila collezionisti, 207 gallerie partecipanti, di cui 66 italiane e 141 straniere, emergenti o consolidate, hanno animato le sei sezioni della fiera, più internazionale che mai, visto il 70% di presenza estera. Livello sempre altissimo quello proposto, anche grazie ai tanti stand sviluppati intorno a un progetto curatoriale, come per la sezione «Back to the Future», quest’anno focalizzata sul decennio 1975-1985, che ha ottenuto grandissima attenzione. «Per4m», dedicata alla performance e nata nel 2014 – la prima al mondo nel suo genere – ha letteralmente conquistato il pubblico. Anche «Present Future» ha stupito per la varietà del lavoro dei 20 artisti proposti.

Dalle passeggiate in fiera con i curatori agli happening in giro per la città
Ma il tratto distintivo di questa 22esima edizione è senza dubbio la centralità assoluta del collezionismo. Torino ha visto una grande affluenza di collezionisti e responsabili acquisizioni da tutto il mondo, con numerose adesioni da Sud America, Stati Uniti e Asia. La fiera ha svolto un attento lavoro per facilitare la crescita di un tessuto relazionale, mettendo i collezionisti in contatto con artisti e galleristi ma anche con il pubblico: importanti collezionisti sono stati coinvolti personalmente nelle «Walkie Talkies», le celebri passeggiate in fiera accanto ai grandi curatori di tutto il mondo. Nello stesso senso è andato il progetto visionario «Opium Den», con cui l’artista collezionista chiamato da Artissima come curatore del progetto, Maurizio Vetrugno, ha saputo trasformare la Vip Lounge di Artissima in uno sfarzoso saggio visivo proprio sul tema del collezionismo. Idem la mostra «Inclinazioni», curata da Stefano Collicelli Cagol, lo spazio di presentazione delle collezioni pubbliche e private del Piemonte, che quest’anno si è espanso in un vero e proprio progetto espositivo di alto profilo.

Le novità
Grande successo anche per le altre novità di questa Artissima22: dalle iniziative per il pubblico come gli «Ypsilon st’Art Percorsi in fiera», programma gratuito di visite tematiche agli stand delle gallerie, pensato per avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea, e il programma «UniCredit Art Advisory», primo servizio di consulenza gratuita e indipendente per nuovi collezionisti d’arte in Italia. Capitolo a parte, importantissimo, la presenza di moltissimi premi, alcuni storici, divenuti veri e propri trampolini di lancio per la giovane creatività emergente, e altri di recentissima introduzione, che hanno acceso i riflettori su alcune delle eccellenze presenti in fiera.

«Artissima può crescere ancora»
«In questi ultimi quattro anni Artissima ha portato avanti un progetto preciso, puntando su scelte che hanno reso la fiera molto riconoscibile per le sue specificità» ha commentato la direttrice Sarah Cosulich Canarutto. «Sono convinta che Artissima sia una fiera che ancora può crescere molto, con nuove formule da sperimentare e nuovi territori da conquistare, proseguendo l’intenso lavoro di identità specifica e definendo obiettivi precisi da raggiungere con la stessa determinazione che ha reso possibile i molti successi di queste edizioni».